Il “Dolce stil novo”

« Older   Newer »
  Share  
Seba91
view post Posted on 23/3/2008, 15:05




Nasce a Firenze, divenuto ormai il centro culturale d’Italia. I maggiori esponenti sono Guinizzelli, Cavalcanti, Dante. Ognuno aveva una spiccata personalità, per questo non si può definire una vera e propria scuola. Ma tutti avevano vari tratti comuni. C’è il rifiuto del poetare difficile, oscuro di Guittone, l’abbandono degli artifici retorici e la ricerca di uno stile semplice, limpido, “dolce”, che prende spunto dal trobar leu. Per quanto riguarda i contenuti, la donna è più spiritualizzata, è un angelo che porta salvezza, si dà più importanza all’interiorità dell’amante. Il tutto corredato da riferimenti filosofici dell’epoca. Inoltre non c’è più la corte reale, come quella siciliana, ma si sostituisce con una corte ideale, formata da pochi eletti, che si distinguono dai “villani”. Questo proprio perché non c’era più la necessità di una corte, a causa del cambiamento della struttura di governo delle città: non c’era più il monarca ma tutti partecipavano alla vita politica(comuni). Lo stil novo è lo strumento di espressione delle nuove classi dirigenti, fondate sull’altezza di ingegno. Il saper amare finemente è indizio di nobiltà d’animo. E la gentilezza o nobiltà, è un dato di natura, nobiltà non è più per schiatta, ma per quello che una persona è veramente, è nobiltà d’animo. Questo indica il desiderio di queste nuove classi di sostituirsi alla vecchia aristocrazia. La formula “dolce stil novo” fu coniata da Dante, che nel Purgatorio la fece pronunciare a Bonagiunta Orbicciani. Anche se l’espressione era definita ad un suo componimento, oggi viene usata per indicare tutta la scuola. Il precursore del gruppo, che creò il manifesto del nuovo stile, fu Guido Guinizzelli, giudice di Bologna. Nel suo componimento “Al cor gentil rempaira sempre amore” unisce la gentilezza all’amore, propone il tema della donna-angelo a cui si possono attribuire lodi che sarebbe corretto attribuire solo a Dio o alla Vergine, proprio perché è un angelo venuto a portare salvezza. Inoltre propone elementi filosofici nei sui componimenti. La sua canzone è scritta in uno stile dolce e leggiadro, semplice e presenta tutti itemi che verranno poi trattati da Dante e Cavalcanti: la lode alla donna paragonata alle bellezze naturali, il suo saluto che porta salvezza, gli effetti della passione sull’amante.

 
Top
1 replies since 23/3/2008, 15:05   252 views
  Share