-I rimatori toscani di transizione.

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Seba91
view post Posted on 23/3/2008, 15:08




Il modello della poesia siciliana trovò diffusione anche in altre zone d’Italia, specialmente in Toscana, infatti noi possediamo testi di poeti siciliani, tradotti da copisti toscani nel loro volgare. Dopo la caduta della monarchia sveva e il conseguente crollo della scuola siciliana, le sue tematiche vengono riprese dai poeti toscani. Infatti anche questi tratteranno temi amorosi, ma inseriranno anche tematiche politiche e morali, poiché in quel periodo si andavano formando i comuni, dove c’erano lotte e conflitti tra città, fazioni e classi. Quindi il poeta non è più il cortigiano raffinato, ma l’uomo che partecipa alla vita politica della sua città, che pervade anche i suoi componimenti. Uno dei maggiori esponenti è Guittone d’Arezzo. Questo riprende i temi dell’amore cortese, ma usa anche il trobar clus, tipico della lirica provenzale. Proprio per questo il suo stile risulta difficile e oscuro, ricco di artifici retorici e di un lessico particolare, criticato da dante, che unisce elementi toscani, siciliani, provenzalismi e latinismi. Troviamo un gusto logico e discorsivo, si dà importanza ai moti interiori, esempio nelle rime ascetiche e morali di Guittone, una volta convertito a vita religiosa, diventando Cavaliere di Santa Maria. Oltre a lui possiamo ricordare la poetessa misteriosa che si nascondeva sotto il nome di Compiuta Donzella, e Bonagiunta Orbicciani, che criticò le innovazioni di un poeta bolognese: Guido Guinizzelli. Questi rimatori non formavano una vera e propria scuola, ma erano semplicemente uniti dall’uso di convenzioni comuni.



 
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