Messor Dante

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Seba91
view post Posted on 23/3/2008, 15:15




Dante nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia di parte guelfa appartenente alla piccola nobiltà. Sebbene fosse le sue condizioni economiche fossero poco felici, Dante ricevette comunque una raffinata educazione. Si crede che Brunetto Latini fu suo maestro di retorica, ma imparò da sé “l’arte di dire parole per rima”.

Dante lesse i rimatori provenzali, siciliani ed anche Guittone, Guinizzelli, Cavalcanti. La sua intera esperienza ruota attorno ad una donna, Beatrice, per la cui morte nel 1290 Dante passò un intero periodo di smarrimento dedicandosi però allo studio della filosofia nella quale troverà conforto.

Nello stesso periodo il Poeta lesse poeti latini quali Virgilio e si accostò alla poesia burlesca e realistica.

In seguito Dante si iscrisse all’ordine degli speziali per poter entrare in politica e ricoprire una carica pubblica. Nel 1300 divenne Priore in una Firenze lacerata dagli scontri tra Guelfi bianchi e Guelfi Neri.

Dante fu più vicino ai primi, fermi oppositori del Papa Bonifacio VIII il quale più volte aveva costituito una minaccia nei confronti di Firenze con i suoi progetti. I neri nel 1301, mentre Dante era a Roma come ambasciatore presero il potere. Il Poeta si vide accusato di corruzione e mandato in esilio in contumacia. Non essendosi presentato per discolparsi fu quindi condannato al rogo e così incominciò il suo pellegrinaggio nelle regioni italiane.

Dante divenne un uomo di corte presso vari signori magnanimi, pur accarezzando di continuo il sogno di tornare a Firenze e di ricevere la giusta ricompensa per il suo valore. Capì che tutto era a causa della mancanza di un imperatore che bilanciasse il sempre più grande potere della Chiesa in Italia. Il suo sogno stava per realizzarsi nel 1310 quando arrivò Enrico VII per esser incoronato, ma i Papa assunse un atteggiamento ambiguo, i comuni italiani si opposero e in seguito l’imperatore morì. Nel 1315 Dante rifiutò un’amnistia che aveva come prezzo il riconoscimento delle proprie colpe e un’umiliazione pubblica.

Negli ultimi anni della sua esistenza visse a Ravenna, dove morì di ritorno da Venezia nel 1321.



 
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